Si sono riuniti a Sacrofano, in provincia di Roma, con due obiettivi di peso: fare il punto sull’azione svolta sinora e gettare le basi per iniziative e progetti futuri. Per la sua tre giorni di lavori che si concluderà domenica 28 aprile, l’Azione cattolica ha ricevuto un messaggio dalla presidenza della Cei.
La riflessione dell’organismo presieduto dall’arcivescovo di Bologna monsignor Matteo Zuppi ha preso le mosse dal tema che l’Ac ha scelto di affrontare ovvero “Testimoni di tutte le cose da lui compiute”, “Anche noi – scrive la Cei – siamo coinvolti in un percorso che non riguarda solo l’associazione ma il futuro stesso di un cammino ecclesiale”.
Sottolineando come “l’Azione Cattolica abbia una storia ricca che va accolta nel presente per poter progettare un avvenire che sia ancora frutto di adesione, partecipazione e testimonianza”, la Cei ha evidenziato l’opportuna scelta di Ac di attingere, per il proprio domani, ai contenuti della Evangelii Gaudium. “Contiamo – prosegue la lettera- sul vostro contributo nella Chiesa e nel mondo, ci fidiamo del vostro costante impegno nel testimoniare in ogni ambiente Gesù Cristo e il Vangelo attraverso i valori da voi incarnati, le nostre chiese vi riconoscono come persone responsabili, perciò continuate a curare la vita spirituale”. L’incontro di Ac consentirà, prosegue la Cei, di “verificare il cammino della vita spirituale dei soci, la loro formazione umana, la consapevolezza di appartenere alla Chiesa, la capacità di incarnare ovunque i valori evangelici , di essere persone in relazione per non cadere nell’individualismo, di non trascurare la vita fraterna e la cura del Creato, di approfondire la cultura a tutti i livelli”.
La Cei richiama poi alcune figure storiche in grado di incidere profondamente sia sul vissuto di Ac sia su quello della Chiesa. Una per tutte, il beato Pier Giorgio Frassati “per capire che oggi bisogna coltivare la passione evangelica in ciascuno”. Un invito, quello di Frassati, che vale ancora oggi e riguarda la necessità di non abbandonare la fede “alla mediocrità, perchè il Vangelo è in ciascuno di noi”. Il rilievo finale è riferito alla necessità di “accogliere il bisogno di relazioni che appartiene al vostro vissuto associativo, con la consapevolezza che è necessario l’incontro costante tra di voi con gli altri per ascoltare anche i loro silenzi”.